Questo inzio di primavera parte un po' con il freno a mano inserito, ma basta pensare a questa data, il 21 Marzo, per ritrovare lo slancio e rendersi conto che seppur con difficoltà, ormai ci siamo.
Il peggio è passato e fra pochi giorni la natura tornerà a deliziarci con i primi raggi di sole e il suo magnifico spettacolo di colori.
E io non potevo non dedicare questo post al mio fiore preferto: la margherita.
Fiore delicato, della purezza e dell'innocenza, della semplicità e della
modestia, ma anche dell'amore fedele e della pazienza. Da sempre
apprezzato per la bellezza della sua apparentemente semplice fattezza.
Margherita è anche il nome di una donna che ha significato molto nella mia vita e che purtroppo da qualche mese non è più con noi. Era la sorella di mio nonno, ma che io chiamavo semplicemente "Zia Margherita".
Prese i voti molto giovane, ma mantenne sempre un legame molto forte con la sua famiglia di origine.
Con il suo sorriso e il suo fare gentile riusciva sempre a portare quella parola che faceva la differenza.
Negli ultimi anni della sua vita, seppur colpità da una patologia agli occhi piuttosto invasiva , non rinunciò mai a far scorrere filo e uncinetto e a produrre un gran numero di presine colorate, lasciando alle sue mani e ai suoi ricordi quello che gli occhi ormai non potevano più fare per guidarla tra un punto e l'altro.
Ed è proprio sfogliando un vecchio giornale che ho trovato questa fantasia fiorita e pur non sapendo bene cosa farne, ho comunciato a lavorare...prorio come te cara zia...solo per il gusto di farlo.
...e se qualcuno fosse rimasto colpito come me da queste belle margherite, eccovi le indicazioni per
riprodurle. Una, dieci, venti...a voi la scelta. Buon lavoro!