"Già il Gran Kan stava sfogliando nel suo atlante le carte delle città che minacciano negli incubi e nelle maledizioni (...)
Dice:- Tutto è inutile, se l'ultimo approdo non può essere che la città infernale, ed è là in fondo che, in una spirale sempre più stretta, ci risucchia la corrente.
E Polo:- L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
"Le città invisibili" - Italo Calvino
..."chi è che cosa non è inferno...."....la semplicità la genuinità la collaborazione la parola data il sorriso la comprensione la sincerità l Alba il tramonto la natura i colori i suoni i sogni l AMICIZIA il calore la protezione gli abbracci ....tutto ciò e tanto altro non è inferno è Vita!!!!!!!.che Morfeo ti accolga in un sereno sogno.....Annue
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